Mille email saranno inviate oggi dalla fondazione Progetto Legalità a tutti i rappresentanti politici per sollecitare l’approvazione di una legge intitolata a Paolo Borsellino che preveda una maggiore punibilità del reato di voto di scambio previsto dal 416 ter. L’auspicio è che, nel ventennale delle stragi di mafia, il governo se ne faccia promotore insieme a parlamentari, associazioni antimafia e società civile. All’iniziativa, presentata al Palazzo di Giustizia di Palermo, ci sono il procuratore capo Francesco Messineo, il presidente del tribunale di Palermo Leonardo Guarnotta, il magistrato Antonio Ingroia, il professore Costantino Visconti, e Manfredi Borsellino, figlio del giudice ucciso nel 1992 in via D’Amelio.

Il magistrato Giovanbattista Tona, presidente della giunta distrettuale Anm di Caltanissetta, ha ricordato che la proposta di legge, ‘economicamente a costo zero perché inviata via mail, dà concretezza alla preoccupazione di Paolo Borsellino manifestata nel 1989 agli studenti di Bassano del Grappa. Qui il giudice aveva fatto presente la difficoltà per la magistratura di punire il voto di scambio. «La mafia è un arsenale dove oggi si usano molto di meno le armi e molti di più gli accordi», ha detto oggi Tona. Il testo del 416 ter verrebbe cosi riformulato: «La pena stabilita dal primo comma dell’articolo 416 bis si applica anche a chi ottiene la promessa di voti prevista dal terzo comma del medesimo articolo 416 bis in cambio della promessa di denaro o di altre utilità per sè o per un terzo».


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