È il turno di Nino Amadore alla rassegna “Il Sasso in bocca”,organizzata dalla cooperativa sociale  I-Chora e dal coordinamento reggino di Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie, all’interno della Bottega della Legalità “Dodò Gabriele”, presso il Consiglio regionale della Calabria.  Dopo il successo del terzo incontro con lo scrittore e giornalista Fabio Buonofiglio, venerdì 12 luglio alle ore 18.00, si avrà come illustre ospite Nino Amadore, corrispondente da Palermo de “Il Sole 24 Ore” ma per anni ha seguito le vicende calabresi e continua a farlo.


La Calabria sottosopra è la terza opera di Amadore dopo l’inchiesta La Zona Grigia sugli intrecci tra Cosa Nostra e la società civile in Sicilia e dopo il libro L’Isola civile scritto con Serena Uccello (Einaudi) sulla rivolta degli imprenditori siciliani contro la mafia: il volume stavolta si concentra, invece, sulla Calabria provando a raccontare le conseguenze concrete del sottosviluppo mafioso, cui non sono estranee le scelte e le azioni di una classe dirigente troppo a lungo legata direttamente alle famiglie delle ndrine o alla loro subcultura mafiosa.Un racconto in chiaroscuro che mette in evidenza il fatto che non c’è solo la ‘ndrangheta a condizionare lo sviluppo e la crescita della Calabria, ma hanno una responsabilità anche quei calabresi che fingono di non vedere. Ma soprattutto pesa l’assenza di una classe dirigente  solida, forte, capace di fronteggiare le pressioni del malaffare e in qualche caso della malavita organizzata.
Il libro registra questo e tanto altro, come la mancanza di una vera volontà di ribellione per cambiare il corso delle cose. E dire che di occasioni la Calabria ne ha avute parecchie. Ma non le ha colte. certo non si possono marchiare due milioni di persone come disoneste o subordinate alla criminalità. Ma è arrivato il tempo di cominciare a parlarne per avviare un percorso di crescita culturale, umano ed economico che la Calabria merita perché non sia più una regione sottosopra. Continua, così, il percorso intrapreso dalla coop. I-Chora e Libera, che intendono, attraverso la narrazione degli scrittori, togliere simbolicamente “il sasso dalla bocca” a chi è obbligato a tacere.
tratto da www.strettoweb.com

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