La Sicilia si candida a diventare l’hydrogen valley italiana. Si chiama Centro nazionale per l’idrogeno ed è un grande progetto di filiera e di ricerca lanciato dalla Regione siciliana. Una strada innovativa che punta a valorizzare e far crescere quello che già nell’isola esiste. Perché il Centro Nazionale per l’Idrogeno rappresenta uno strumento per promuovere investimenti pubblico-privati per la realizzazione di impianti di elettrolisi, alimentati da fonti rinnovabili, e supportare l’innovazione nelle filiere della mobilità sostenibile. Nel Pnrr circa il 37% delle risorse dovrà andare ad investimenti green in settori strategici, incluse le comunità energetiche.
I numeri di chi ha risposto all’avviso pubblicato dalla regione siciliana sono più che confortanti: sono oltre 70 i player dell’energia che hanno partecipato alla manifestazione di interesse che candida la Sicilia a sede del Centro nazionale per l’idrogeno. Si tratta di manifestazioni di interesse da parte dei maggiori competitor nazionali dell’energia, tra società industriali operanti nel territorio, start up innovative, enti di ricerca, Atenei, fra cui le quattro Università siciliane.
Compito della Regione sarà individuare i settori in cui il vettore energetico in questione può diventare competitivo in tempi brevi e verificare le aree per gli interventi che meglio si adattano a sviluppare e implementare l’utilizzo dell’idrogeno, con il contributo tecnico e scientifico che ciascun partner privato potrà trasferire con i propri progetti in una sinergica interazione pubblico-privato.
«Il grande interesse al progetto da parte di importanti imprese e università conferma il potenziale della Sicilia quale piattaforma green per sperimentare strategie di decarbonizzazione in linea con gli obiettivi europei – afferma l’assessore regionale all’Energia Daniela Baglieri –. Sono certa che l’hydrogen valley in Sicilia porterà risultati tangibili non solo in tema ambientale e tutela della biodiversità, ma anche in termini di ricerca e innovazione in grado di generare nuove opportunità imprenditoriali e occupazionali per i nostri giovani».
Il prossimo passo sarà mettere a fattore tutte le iniziative progettuali e le proposte tecnologiche ricevute per definire la nuova “hydrogen economy” siciliana da rappresentare in un “manifesto”, condiviso con gli stakeholder selezionati, che comprenda struttura, obiettivi, piano di azione e di lavoro, forma istituzionale, da redigere entro maggio.
Scopri di più da Nino Amadore
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