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Posts published in Agosto 2012

In Calabria la prima spiaggia di Libera

da www.cn24.tv

Parte dalla Calabria un nuovo messaggio di legalità 'estivo'. Si trova a Lazzaro, nel Comune di Motta San Giovanni, la prima spiaggia di Libera, l'associazione contro le mafie di don Luigi Ciotti. A realizzarla è stato Filippo Cogliandro, proprietario del ristorante L'Accademia che nel 2008 denunciò i suoi estorsori. Da allora ha iniziato il suo percorso di legalità che lo ha portato all'inedita esperienza di quest'anno. Tutto ha avuto origine dalle forti mareggiate di aprile che hanno seguito i lavori di ripascimento della costa grecanica reggina.'Quando don Ciotti è venuto qui a cena, una sera, mi ha chiesto se la sabbia l'avevano portata con i camion. Io risposi – racconta all'Adnkronos Filippo Cogliandro – che l'aveva mandata il Padreterno e il suo viso si è illuminato. Mi disse 'allora è la spiaggia di Libera'. Perché no?'. Così è iniziata la nuova avventura calabrese. La particolarità della spiaggia dell'Accademia a Lazzaro è che non si tratta di un lido privato ma è aperta a tutti.

La verità di Jannone su Trattativa Stato-mafia, rapporto mafia-appalti e altro ancora

Interessante intervista all'ex colonnello del Ros Angelo Jannone realizzata da Giacomo Amadori per Panorama. Da leggere. (N.Am.)

 

Intercettazioni scottanti, magistrati partigiani, ma soprattutto una chiave di lettura sorprendente sulla presunta trattativa Stato-Mafia. Non mancano certo i retroscena su alcuni dei grandi temi dell’attualità giudiziaria nel libro «Eroi silenziosi», scritto dall’ex colonnello del Ros Angelo Jannone, per anni in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata in Calabria e Sicilia. A partire da quando, giovane capitano, sbarcò a Corleone, nella patria di Totò Riina. Un episodio non secondario, visto che proprio quelle indagini avviate da Jannone, contribuirono qualche anno dopo all‚arresto del Capo dei capi di Cosa nostra.

I misteri infiniti sull’assassinio di Pio La Torre

L’immagine appartiene alla memoria collettiva: un’automobile crivellata di proiettili e dentro due uomini: Pio La Torre e il suo autista Rosario Di Salvo. Era il 30 aprile del 1982: trent’anni fa. Alle 9 del mattino La Torre, a bordo della Fiat 132 guidata da Di Salvo, sta raggiungendo la sede del partito: in via Turba, in una zona centrale di Palermo. L’auto, raccontano le cronache, viene affiancata da due moto e alcuni uomini con il volto coperto dal casco sparano decine di colpi contro i due. Per quel duplice omicidio sono stati condannati i boss Giuseppe Lucchese, Nino Madonia,Salvatore Cucuzza e Pino Greco: tutti pezzi da Novanta della mafia palermitana. Grazie alle rivelazioni di Cucuzza, nel frattempo diventato collaboratore di giustizia, sarebbe stato anche ricostruito il quadro dei mandanti identificati nei boss Totò Riina, Bernardo Provenzano, Pippo Calò, Bernardo Brusca e Antonino Geraci.

Ogni anno in Italia 181 milioni di intercettazioni

Ogni anno in Italia si eseguono circa 181 milioni di intercettazioni e il fenomeno, se si osserva il numero dei bersagli/utenze intercettati ogni anno, è cresciuto dal 2006 del 22,6%. È quanto emerge da uno studio dell’Eurispes elaborato su dati Ministero della Giustizia-Direzione Generale di Statistica, dove si osserva anche che tra il 2008 e il 2010 la spesa per le intercettazioni è cresciuta del 6,8%, passando da 266.165.056 a 284.449.782 di euro.