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Posts tagged as “In trincea”

Gli ingegneri palermitani adottano il protocollo di legalità e antimafia

C’è dietro un tentativo di riscatto, la presa di coscienza di un problema, la considerazione che qualcosa deve essere fatto. Subito. La delibera del Consiglio dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Palermo con cui è stato adottato il protocollo di legalità in uno con il regolamento di attuazione del codice deontologico è un passo avanti notevole sulla strada della ricerca delle regole e soprattutto sulla via di una professione libera da condizionamenti mafiosi.

Sigilli al tesoro di Ciancimino

di Nino Amadore

Si abbatte un'altra tegola sul capo di Massimo Ciancimino, il figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo don Vito, attualmente in carcere con l'accusa di calunnia aggravata nei confronti di Gianni De Gennaro e di detenzione di esplosivo. La sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo presieduta da Silvana Saguto ha depositato il provvedimento di sequestro per tre imprese di diritto rumeno che facevano capo alla Sirco, azienda già confiscata e amministrata da Gaetano Cappellano Seminara in cui erano azionisti i Ciancimino e l'avvocato Gianni Lapis condannato per riciclaggio insieme allo stesso Ciancimino nell'ambito della famosa inchiesta sul tesoro. In pratica viene sequestrata una parte importante del tesoro dell'ex sindaco che il figlio avrebbe riciclato in Romania: in totale 300 milioni.

Mafia, per la cassazione il concorso esterno si prefigura anche se il politico non viene eletto

Il rapporto tra mafia e politica e il rapporto di scambio tra boss e candidati alle elezioni si perfezionano anche se l'aspirante parlamentare non viene eletto. Lo scrive la Cassazione, nella sentenza 5978, che il 19 novembre scorso ha in parte definito e in parte riaperto la posizione di Domenico Miceli, l'ex assessore alla Salute del Comune di Palermo, definito dai supremi giudici «giovane e promettente esponente politico del Cdu», che però «aveva accettato di  volgere, nel 2001, il ruolo di trait d'union, di intermediario, tra Guttadauro Giuseppe, esponente di spicco di Cosa nostra, e Cuffaro Salvatore, proprio mentre quest'ultimo era in procinto di essere eletto presidente della Regione».