A partire dal 18 dicembre 2021 alle ore 11,00 presso il No Mafia Memorial, via Vittorio Emanuele 353, sarà aperta al pubblico la mostra multimediale NO MAFIA EMOTION 3.0.
Il progetto di cui autore e direttore è Ario Mendolia, dirigente del Centro Impastato, fa parte della sezione del Museo dedicata ai Nuovi Linguaggi, che propone ai visitatori approfondimenti storici sul fenomeno mafioso in Sicilia, attraverso nuove forme di narrazione.
NO MAFIA EMOTION 3.0. al No Mafia Memorial è un progetto site-specific, che si articola in quattro installazioni che animano quattro ambienti. Digital art, proiezioni multimediali, elementi scenografici e video computerizzati per un’esperienza che avvolge e coinvolge il visitatore. Un percorso della durata di 30 minuti, profondamente immersivo dove la memoria storica e le emozioni dialogano con le nuove tecnologie digitali.
Un racconto didattico/educativo di delitti di mafia ricostruito tramite archivi storici che si dipana lungo un percorso sensoriale ed esperienziale, e che utilizza l’emozione come strumento per un coinvolgimento sincero e critico dello spettatore che ne è soggetto centrale.
Un luogo fisico e simbolico dove passato, presente e futuro si intrecciano per creare consapevolezza.
Il visitatore è guidato da un sistema di segna passi Led che illumina il tragitto tra le installazioni. Dalla prima sala, il caos, un riassunto degli anni più cruenti delle stragi di mafia, animato da materiali audio-video originali, si sposta verso il muro, the wall, il secondo spazio dove su un sistema di teli sono proiettati i volti dei criminali in forma di deformazione spaziale con le loro testimonianze originali. Un muro che dovrà essere varcato dal visitatore per proseguire il suo percorso. La torre delle vittime, è il terzo spazio, dove il visitatore si sofferma per ricordare chi ha sacrificato la propria vita nella lotta contro la mafia. Nella quarta sala, al termine del percorso, una ricostruzione in computer grafica racconta la storia della mafia dalle origini fino ai primi del ‘900, in maniera sintetica semplice e diretta.
Il percorso museale al No Mafia Memorial è stato realizzato da Uppercat Studio con la direzione tecnica di Federico La Fiura.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni ad orario continuato dalle 11:00 alle 17:00, eccetto il martedì.
Il Centro Impastato l’anno prossimo compirà 45 anni di attività, il No mafia Memorial va per i 4 anni.
Al No Mafia Memorial è stata inaugurata una parte del percorso museale, che vuole raccontare la storia della mafia e soprattutto la storia dell’antimafia. Sono le prime quattro sale. La prima sala l’abbiano chiamato Caos, per il forte impatto emotivo suscitato dalle immagini delle stragi e dei grandi delitti che hanno sconvolto la storia della nostra città ma si può dire la storia d’Italia. Poi i visitatori si trovano davanti a un muro, in cui sono proiettati i volti e le voci dei capimafia. Un incontro necessario con i mandanti e gli esecutori dei delitti e delle stragi.
Bisogna attraversare questo muro per entrare nella sala con la Piramide delle vittime, in cui si incontrano i personaggi più noti, ma anche le vittime di cui si è persa la memoria, che abbiamo riscoperto con gli studi e la raccolta di documentazione di questi anni. Poi comincia la narrazione storica, con i fenomeni premafiosi, cioè fenomeni che embrionalmente contenevano quello che poi diventerà mafia. Qualche esempio: i banditi che formavano gli eserciti privati dei signori che si scontravano tra loro e contestavano il potere centrale, il pizzo alla Vucciria documentato già nel XVI secolo, i familiari dell’Inquisizione che godevano dell’impunità. È un mondo abitualmente ignorato ma che è importante riscoprire per capire la genesi del fenomeno mafioso. Per molti storici la mafia nasce quando se ne pronuncia il nome. Cioè negli anni ’60 dell’Ottocento, con I mafiusi di la Vicaria di Palermu, che è del 1863, e la parola maffia che compare in un rapporto del prefetto Gualterio del 1865. Ma la cosa c’era già prima del nome.
“Per continuare e completare il percorso museale e realizzare il progetto complessivo del No mafia Memorial occorre un impegno collettivo che lo faccia diventare un patrimonio comune. La dizione completa del No mafia Memorial è Memoriale-laboratorio della lotta alla mafia. Non pensiamo solo a un museo, a un contenitore di mostre, ma a uno spazio di incontro, di studio e di riflessione. Abbiamo bisogno delle risorse necessarie ma anche di spazi adeguati – dice Umberto Santino, Presidente Centro Siciliano di documentazione Giuseppe Impastato – . Finora non ci è stato possibile installare la biblioteca, l’emeroteca e l’archivio del Centro e dare una sede adatta ai laboratori didattici in cui sono impegnati i docenti che hanno aderito al nostro progetto e hanno organizzato seminari a distanza seguiti da molte scuole anche di altre regioni. Abbiamo richieste di moltissime scuole e vedremo come poterle soddisfare. I risultati del nostro lavoro sono positivi, ma c’è ancora molto da fare. E contiamo sulla collaborazione del Comune, della Rai, degli altri partner che rappresentano gran parte del movimento antimafia, dei familiari delle vittime, degli studiosi con cui abbiamo svolto incontri, seminari, ricerche da quasi mezzo secolo”.
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