«Chi eravamo, noi lo sapevamo da sempre: noi lo sapevamo che eravamo latitanti perchè mio padre era accusato di tutti quegli omicidi» però la mafia «per me era una cosa lontana da quello che vivevo in famiglia». A parlare per la prima volta, in una lunga intervista a Repubblica, è la figlia del boss Totò Riina, Maria Concetta, che aggiunge di aver deciso di «uscire allo scoperto» per i figli piccoli. «Non ho problemi a parlare di mafia – premette Riina – ma ciò che dico può essere male intepretato, perchè sono la figlia di un boss». A proposito delle stragi compiute da suo padre, afferma: «sentivo quello che dicevano di noi ma era come se non mi appartenesse» e ricorda: «mio padre mi ha insegnato educazione, moralità, rispetto». Molti sono stati per Maria Concetta i disagi dovuta all’essere figlia del ‘capo dei capì: «eravamo come fantasmi e ora il problema per noi è trovare un lavoro, tutti hanno paura di essere considerati collusi». Del rapporto col padre racconta: «andavo spesso a trovarlo in cella, ora è complicato: ho tre figli e papà ha condizioni peggiori del 41 bis normale». Infine afferma di non voler giudicare i processi e le sentenze e conclude: «forse un giorno me ne andrò da Corleone».
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